Donne in sciopero: indietro non torniamo!

Lunedì 14 giugno è stata una giornata importante per le donne. Sono infatti già passati 30 anni dal primo storico sciopero delle donne svizzere, ma come sappiamo la strada per arrivare alla parità rimane ancora lunga e in salita. Due anni fa eravamo più di mezzo milione di persone a dire che le cose dovevano cambiare, ma è bastata la pandemia a mettere le rivendicazioni femministe nel cassetto e a evidenziare le discriminazioni intrinseche nella società. Ora però basta: la pandemia è stata domata e le donne partono al contrattacco!

Per la giornata di sciopero femminista indetta dalle Assisi femministe nazionali, la rete Nate il 14 giugno e il Collettivo Iol’8 ogni giorno hanno proposto una giornata di attività di sensibilizzazione in Piazza del sole a Bellinzona. Le attività sono iniziate alle ore 12:00. Le militanti si sono radunate in un pic nic femminista, durante il quale è andata in scena la recita “Cucù, sono a casa” di Katya Troise e Francesco Mariotta, che vuole proporre uno sguardo nella violenza domestica. Lo spettacolo è stato ripetuto 3 volte, come le 3 volte al giorno in cui la polizia svizzera deve intervenire per casi di violenza domestica, e mostra come anche in una coppia che può sembrare felice possa invece celarsi una nota stonata.

Le militanti hanno poi avuto modo di condividere riflessioni, momenti di vita o leggere poesie e testi femministi durante un momento di microfono libero. Vi era ugualmente la possibilité per le/i presenti di intraprendere il Percorso ad ostacoli ludico esperienziale allestito dal Collettivo iol’otto ogni giorno ha , che rappresentava tutte le fatiche e discriminazioni in cui una donna deve passare durante la sua vita.

Alle 15:19 il Gruppo donne dell’Unione sindacale svizzera ha poi lanciato l’Assedio al Castello dei privilegi, un flash mob di denuncia perché è stato calcolato che da quell’orario a causa della discriminazione salariale ogni donna in Svizzera smette di essere retribuita rispetto ai suoi colleghi.

Precariato, pensioni misere, bodyshaming, … discriminazioni che le donne conoscono bene e che bisognerà sovrastare perché le donne possano raggiungere l’ambita parità!

Dalle 18:00 è poi partito un Corteo unitario che da Piazza del Sole ha raggiunto Piazza Governo a Bellinzona al quale hanno partecipato un milliaio di persone, donne e uomini alleati, per occupare lo spazio pubblico in difesa delle donne. Come sottolineato dalle diverse attività organizzate nell’arco della giornata, la parità dev’essere una lotta complessa e costante, portata avanti su vari fronti, ed è essenziale che tutte e tutti vi prendano parte!