Il futuro dovrà essere femminista e verde !

Un anno fa eravamo più di 500’000 nelle piazze svizzere per chiedere l’uguaglianza, il rispetto e la solidarietà. Questo 14 giugno 2020 dovremo rispettare le disposizioni di sicurezza, ma questo non ci fermerà !

In vista del 14 giugno 2020, le delegate della Commissione Federativa delle donne VPOD/SSP hanno attualizzato le rivendicazioni dello sciopero delle donne* 2019 alla luce dell'esperienza coronavirus. Ne sono scaturite delle evidenze che dimostrano quanto alcune richieste non siano mai state tanto attuali. Di seguito, trovate un riassunto delle nostre rivendicazioni (testo intero disponibile su www.ssp-vpod.ch). Il nostro appello non affronta le questioni ecologiche, ma il Sindacato VPOD/SSP sostiene lo sciopero del clima e perché il futuro dovrà essere femminista e verde!

Un cambio di prospettiva…
Durante la pandemia, per un breve istante, tutte le persone si sono focalizzate su un compito essenziali: tutelare le nostre vite. L'attenzione dei media e il loro approccio all’informazione è cambiato: abbiamo parlato di compiti d’assistenza, non di costi sanitari; abbiamo visto immagini di operatrici sanitarie e commesse invece che di economisti e manager; e le maschere sono diventate il must have della moda primavera-estate 2020. Quel momento però è passato e stiamo tornando rapidamente alla "normalità”, ma è una normalità che non vogliamo più.

… duraturo!
Durante lo sciopero delle donne* del 14 giugno 2019, ci siamo mobilitate per cambiare la società. Abbiamo chiesto un mondo senza disuguaglianze, discriminazioni e violenza. Un anno e una pandemia dopo, abbiamo aggiornato queste rivendicazioni perché nonostante la nostra enorme mobilitazione, non siamo state prese sul serio dai datori di lavoro pubblici e con la pandemia, le nostre richieste sono diventate ancora più urgenti. Non ci arrendiamo quindi e continueremo a lottare!

Le donne di fronte al virus
Durante la pandemia, molte donne che lavoravano nei servizi pubblici erano in prima linea: negli ospedali, nelle case anziani, nelle istituzioni sociali e nei centri di custodia dell’infanzia, fornivano assistenza ad altri, spesso in condizioni difficili: carenza di personale, mancanza di attrezzature, sospensione della legge sul lavoro per il personale ospedaliero. Oggi più che mai affermiamo la necessità di rafforzare in modo importante i servizi pubblici: la custodia dei bambini, l'assistenza alle persone dipendenti e/o socialmente fragili non può essere lasciata al settore privato, ma deve essere fornita da un servizio pubblico, dotato dei mezzi necessari.

Rafforzare il servizio pubblico
Un settore privato orientato al profitto, criteri di gestione basati su obiettivi finanziari, politiche di austerità, … basta! non ne vogliamo più sapere! In un momento dove tutt* dobbiamo far fronte a una crisi economica, i datori di lavoro vogliono ridurre i salari, estendere gli orari di lavoro e mettono in discussione le prestazioni sociali, in particolare quelle pensionistiche. In questo contesto, le donne del Sindacato VPOD/SSP riaffermano la necessità di rafforzare i servizi pubblici per rispondere alle esigenze della popolazione. La crisi sanitaria deve portarci a riorganizzare e ripensare tutto, non più in base ai profitti accumulati dall'1% della popolazione, ma ai bisogni e alle aspirazioni del 99%.

Invertire le priorità
La pandemia deve trasformarsi in un'opportunità per invertire le priorità delle nostre società, per mettere al centro il bene comune e l'interesse generale. Tuttavia, le prime decisioni prese dalla Confederazione nelle fasi di allentamento non vanno in questa direzione. In piena crisi climatica, il Consiglio federale e il Parlamento hanno deciso di versare 2 miliardi di franchi al settore dell'aviazione con il pretesto di salvare posti di lavoro. Ciò è stato fatto senza imporre alcun vincolo ai datori di lavoro - né ecologico né sociale. Le priorità devono essere riviste. Il denaro deve essere investito in servizi pubblici che soddisfino le esigenze e le aspirazioni della popolazione, nonché in progetti che rispettino la Parità e l’ambiente.

Le rivendicazioni femministe sono una necessità!
Ogni volta che c'è una crisi, l'altalena patriarcale ne approfitta per imporre lo status quo, o per intimare un passo indietro per le donne, mettendo in secondo piano le nostre rivendicazioni. L’uguaglianza nella vita di tutti i giorni, il riconoscimento del lavoro riproduttivo e la fine di ogni discriminazione e violenza di genere non sono un lusso, ma una necessità che la pandemia è servita solo a sottolineare.

Le rivendicazioni delle donne VPOD/SSP

  • La crisi sanitaria ha messo in evidenza il fatto che le donne rappresentano i tre quarti dei dipendenti che svolgono lavori essenziali per il funzionamento della società (lavori "sistemici"). Chiediamo che siano valorizzati dal pagamento immediato di un bonus, ma soprattutto dal miglioramento degli stipendi e delle condizioni di lavoro.
  • Il virus ci ha insegnato che anche la pulizia e la disinfezione sono essenziali e chiediamo quindi la reinternalizzazione di tutti i compiti di pubblica utilità da parte dello Stato e delle istituzioni sovvenzionate. In particolare del personale di pulizia, di cui fanno parte molte donne migranti.
  • Il contenimento ha rivelato che il rallentamento dei nostri ritmi di vita è possibile e necessario e ha evidenziato l'importanza del lavoro domestico, in particolare dei compiti educativi e di cura dei bambini e degli anziani. Vogliamo quindi riaprire il dibattito sulla riduzione dei tempi di lavoro a 35, 32 ore settimanali. E chiediamo un vero e proprio servizio pubblico di custodia dell'infanzia, oltre al sostegno ai famigliari curanti.
  • La pandemia è un pretesto per i datori di lavoro per chiedere orari di lavoro più lunghi e flessibili. Non vogliamo vivere per lavorare, ma lavorare per vivere! Chiediamo orari di lavoro regolari e compatibili con la nostra vita privata e familiare.
  • Il lavoro domestico - svolto principalmente da donne - permette la riproduzione della vita. Deve essere preso in considerazione e valorizzato, in particolare dalle assicurazioni sociali.
  • Il Covid-19 ha evidenziato il fatto che la salute sia indebolita dall'età, e che le disuguaglianze sanitarie e sociali spesso vadano di pari passo. In questo contesto, imporre un aumento dell'età di pensionamento è irresponsabile. Chiediamo la protezione di tutte le persone vulnerabili, comprese le donne incinte, e rifiutiamo qualsiasi aumento dell'età pensionistica.
  • Mai prima d'ora così tante persone hanno sperimentato il telelavoro. Evidenti sono gli aspetti positivi, come la riduzione dei pendolari o, in alcuni casi, un maggiore coinvolgimento dei padri nei lavori domestici e di cura. Ma l'idea che l’home office sia un modo per conciliare famiglia e lavoro è sbagliata! Il telelavoro non è un modo di occuparsi della famiglia!