Riassumiamo di seguito brevemente il contenuto del comunicato del CSIR (Comitato Sindacale interregionale) che ha per oggetto la revisione dell’imposizione fiscale dei lavoratori
frontalieri. I comunicati stampa originali sono a disposizione sul nostro sito internet.
L’Accordo bilaterale sull’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri, dopo alcuni mesi di apparente stallo, è ora tornato alla ribalta e pare che l’ambita firma di ratifica ufficiale sia ormai vicina. I CSIR Ticino-Lombardia-Piemonte e Lombardia-Grigioni, sottolineano ancora una volta che continuiamo ad essere in presenza di una serie di atti, in particolare da parte delle autorità ticinesi, che appesantiscono il clima nei confronti dei frontalieri e rimettono in discussione gli accordi bilaterali.
Dal lato sindacale, giudichiamo critici i seguenti punti rispetto agli accordi in materia fiscale:
1) introduzione di una doppia imposizione che complicherebbe il rapporto dei lavoratori con le autorità fiscali
2) ripensamento del peso fiscale
3) possibilità di revisione del valore di franchigia
Inoltre, ribadiamo la necessità di prevedere tempi lunghi (almeno una ventina d’anni) per consentire una graduale introduzione delle nuove norme.
E’ di questi giorni il comunicato stampa del CSIR concernente la tassazione del secondo pilastro, sia in forma di rendita che di capitale, alla quale sarà applicata un’aliquota del 5%, questo grazie all’opera dei parlamentari dei territori di confine. Rimangono ancora in sospeso le questioni legate alla tassazione delle rendite di invalidità, ai ritardi nell’erogazione degli assegni familiari e il problema della sanità per i pensionati da lavoro in Svizzera domiciliati in Italia.