Ermete, democrazia significa letteralmente « governo del popolo », quindi una forma di Stato che garantisce gli strumenti per le consultazioni popolari. La Svizzera ne è quindi un buon esempio?
La Svizzera si reputa un buon modello di democrazia diretta, ma questo cosa vuol dire? È comunque in parte rappresentativa, in quanto eleggiamo i nostri rappresentanti per governo e parlamento. Ma chi viene eletto rappresenta davvero il popolo e la stratificazione sociale? Inoltre, la partecipazione a elezione e votazioni è spesso minore al 50% degli aventi diritto di voto e questo significa purtroppo che un’esigua minoranza prende decisioni valide per tutta la nazione. Inoltre, un altro aspetto problematico è quello di ritenere che ogni scelta del popolo vada bene.
Che cosa intendi con quest’ultima osservazione?
Andrebbe bene se una nazione dovesse votare democraticamente la pena di morte? O se venissero prese altre decisioni contro la Carta dei diritti dell’uomo?
Nell’ideale, cosa dovrebbe fare un popolo perché una democrazia funzioni correttamente?
Il problema è che le persone basano le proprie decisioni sulla loro percezione del mondo, la quale è spesso errata. Inoltre quello che vediamo inizia «dietro agli occhi», per via del nostro vissuto e delle nostre conoscenze. Dovremmo quindi tutti avere l’onestà di rimetterci in discussione e informarci correttamente prima di ogni consultazione popolare.
Grazie alle nuove tecnologie è però più facile informarsi…
È vero, abbiamo facilmente accesso a molte informazioni, ma vi sono anche molte fake news e i «social network» permettono le azioni di gruppi di pressione che riescono a influenzare l’opinione della popolazione a dipendenza dei loro interessi. Abbiamo accesso a una valanga di dati, ma anche qui bisogna saperli interpretare correttamente per poterne ricavare delle informazioni corrette. Una buona democrazia è quindi imprescindibile dall’impegno del popolo