Quali sono i contenuti e i criteri indicati dal rapporto di maggioranza approvato dal Parlamento?
Prima di tutto La scuola che verrà sarà sperimentata in quattro sedi pilota di scuola media e in tre sedi di scuola comunale per la durata di tre anni: “un’entità esterna indipendente e neutrale” si assumerà la responsabilità dell’analisi della riforma, che potrà quindi essere corretta sui punti deboli, che certamente emergeranno. Vi saranno vari dispositivi (newsletter; incontri tra docenti, direttori, ispettori, ecc.; una commissione d’accompagnamento; coinvolgimento delle associazioni di insegnanti, studenti, genitori) per informare tutti gli attori del mondo della scuola sullo svolgimento della sperimentazione e sul grado di raggiungimento degli obiettivi.
In secondo luogo si sperimenteranno, estendendole, modalità di lavoro note, che sono due principalmente:
a) nella scuola media i “laboratori”, ossia lezioni con la metà della classe (oggi esistenti solo in italiano e scienze naturali): saranno introdotti già a partire dalla prima media e applicati per il 40% delle lezioni, ciò che è un vantaggio enorme per gli allievi (e permette di sopprimere i criticati livelli A e B in tedesco e matematica, ovvero dei corsi attitudinali e di base). La suddivisione degli allievi nei laboratori è stata voluta secondo un duplice modello (quello dipartimentale e quello voluto dai liberali), ma la sostanza cambia poco. Contrariamente alle leggende metropolitane il libretto scolastico con i voti numerici non sarà soppresso, ma alla fine della scuola dell’obbligo l’allievo riceverà un elenco delle competenze trasversali acquisite nel corso degli anni, che evidenzierà i punti di forza dell’allievo;
b) nella scuola comunale verrà introdotto un docente risorsa ogni otto sezioni e si procederà ad incentivare la generalizzazione dei docenti delle materie speciali (attività creative, educazione fisica ed educazione musicale): queste risorse supplementari permetteranno in certi momenti di suddividere la classe in due gruppi, che saranno gestiti ognuno da un insegnante, il che va pure a vantaggio dell’apprendimento degli allievi.
I maggiori investimenti, qualora La scuola che verrà fosse generalizzata, sono definiti in 34,6 milioni di franchi annui, di cui 9 milioni a carico dei Comuni: gli investimenti maggiori vanno per sviluppare i laboratori (8 milioni), per accrescere la collaborazione tra docenti di scuola media (6 milioni), per potenziare il ruolo dei docenti di classe nelle scuole medie (3 milioni) e per l’assunzione di docenti risorsa nelle scuole comunali (15 milioni). Votiamo quindi Sì a questo investimento a favore dei ragazzi della scuola dell’obbligo, che garantirà una maggiore uguaglianza di possibilità indipendentemente dall’origine sociale degli allievi.