Le disuguaglianze verso le donne persistono tutt’oggi nel nostro paese: disparità salariale, lacune nella conciliazione lavoro-famiglia, svalutazione del lavoro di cure retribuito e non, inesistenza di misure di prevenzione per la violenza sessista, molestie sul posto di lavoro... A questo si aggiungono i licenziamenti durante o dopo la gravidanza e la precarizzazione degli impieghi. Il tutto si traduce in seguito in un enorme scarto a livello delle rendite pensionistiche. È quindi un affronto che per ovviare ai problemi dell’AVS, l’unica soluzione proposta sia l’aumento dell’età di pensionamento delle donne!
Ecco perché non molleremo la presa e continueremo a batterci: contro l’innalzamento dell’età di pensionamento delle donne, per un vero congedo parentale (non solamente un mini-congedo paternità), per una riduzione del tempo di lavoro e perché il lavoro di assistenza e cura sia finalmente riconosciuto! Inoltre ci uniremo alle donne migranti per difendere il loro diritto a restare, come pure il loro diritto ad essere regolarizzate e protette dalla Legge sul lavoro, ad es. quando assunte quali impiegate domestiche!
Porteremo avanti tutte queste lotte, perché la parità è un diritto, non un regalo che ci viene gentilmente concesso!
di Michela Bovolenta, segretaria VPOD nazionale