Questa crisi dimostra chiaramente il bisogno di un’evoluzione in un sistema più ecologico, in una società sostenibile. Questo non può avvenire da un giorno all’altro, ma sarà un processo a lungo termine che può partire dal basso. Le numerose crisi che stiamo vivendo sono strettamente legate tra loro ed ecco perché è così importante unire le forze! È quindi fondamentale che il maggior numero di persone partecipino a questa mobilitazione, che per i motivi che conosciamo sarà organizzata in modo diverso.
Crea/Partecipa ad un gruppo climatico!
Un gruppo climatico riunisce colleghi, amici, famigliari, o semplici conoscenti che vogliono lottare assieme per un futuro degno di essere vissuto. Lo scopo è quello di creare una rete di
persone motivare e impegnate ovunque per lottare contro la crisi climatica. Durante la giornata del 21 maggio potranno essere organizzate delle mini-manifestazioni, dei flash-mob, delle azioni artistiche, ... riprendendo uno o più punti del nostro complesso rivendicativo.
Chiunque può formare un gruppo climatico: basta raggruppare alcune persone e trovare un’idea per tematizzare le rivendicazioni. In seguito basterà iscrivere il gruppo sul nostro sito e riceverete le informazioni per partecipare alle prossime riunioni organizzative online.
Il 21 maggio Radio futuro trasmetterà informazioni in diretta streaming du- rante tutta la giornata sulle attività organizzate dai diversi gruppi climatici, su iniziative per il clima e altre curiosità.
Ci rendiamo conto che il Covid, per la seconda volta, possa rendere lo sciopero per il clima meno incisivo di quanto vorremmo. Eppure è im- portante la partecipazione di tutte/i per mostrare la volontà di cambiare le cose e ripartire in modo nuovo, più sostenibile e più giusto.
Le rivendicazioni dello Sciopero per il futuro
1. Difesa della natura e dell’ambiente:
- preservazione dei suoli, delle acque e dell’aria;
- sostegno a un sistema agroalimentare più sostenibile e locale,
- applicazione di progetti per limitare la produzione e migliorare lo smaltimento dei rifiuti.
2. Giustizia climatica, sociale e lavorativa:
- rivisitazione del concetto di lavoro, evitando che i costi della necessaria trasformazione socio-economica si scarichino sulle lavoratrici e i lavoratori
- più equa distribuzione delle risorse e della ricchezza tra le classi sociali e nazioni
- eliminazione di ogni discriminazione sociale.
3. Viabilità:
- revisione sostanziale del sistema di trasporto pubblico
- rispetto dell’”Iniziativa delle Alpi”
- aumento degli incentivi alla mobilità dolce.
4. Ruolo di aziende e di imprese private nella crisi climatica:
- favorimento dell’insediamento di aziende rispettose dell’ambiente;
- scoraggiamento degli investimenti della piazza finanziaria svizzera nell’e- nergia fossile;
- responsabilizzazione delle imprese svizzere riguardo alle violazioni dei di- ritti umani e delle norme ambientali compiute all’estero.
5. Ruolo del settore pubblico nella crisi climatica:
- rivalutazione delle priorità finanziarie delle istituzioni svizzere (tra cui un sostanziale ridimensionamento dell’armata svizzera);
- pianificazione edilizia e territoriale più ecosostenibile e a misura d’uomo;
- transizione completa verso le energie rinnovabili entro il 2030.