NO a una riforma sulle spalle delle donne

Martedì 14 giugno alle 11:30 in Piazza Manzoni a Lugano l’Unione sindacale donne Ticino e Moesa ha lanciato la campagna “NO AVS 21” per sensibilizzare la popolazione verso la votazione del prossimo 25 settembre 2022.

Le donne ancora oggi sono quelle che di solito lavorano a tempo parziale, guadagnano meno degli uomini, si occupano ancora della famiglia. È quindi scandaloso che venga proposta una riforma del primo pilastro a carico loro! Il Parlamento ha previsto che si fac- cia la riforma AVS21 sulle spalle del- le donne. Perché tocca sempre alle donne? Sembra di sentire un disco rotto: ciclicamente vengono proposti risanamenti di una qualche natura a scapito delle donne. L’AVS deve essere risanata? Ma non deve essere pagata dalle donne!

Già oggi le donne ricevono delle rendite pensionistiche inferiori di circa un terzo rispetto agli uomini. Nel corso dei prossimi 10 anni le loro rendite verranno ridotte di 7 miliardi e così facendo alle donne verrebbero a mancare 26’000 franchi di reddito.

Quasi un terzo delle donne attualmente pensionate non percepisce alcuna rendita del 2° pilastro. Il valore delle pensioni per le donne è la metà di quello per gli uomini. Nei settori professionali a predominanza femminile, le rendite del 2° pilastro variano tra i 500 e gli 800 franchi. Sono già basse e non possono essere ancora abbassate!

Il divario pensionistico è un’amara realtà. Mostra l’ineguale distribuzione delle opportunità lavorative tra i due sessi. La maggior parte delle donne fa un lavoro faticoso e mal retribuito, lavori come le pulizie e le vendite, la sanità e l’as sistenza sanitaria e infermieristica. Ricordiamo che quattro donne su cinque lavorano a tempo parziale, proprio per fare fronte a tutti gli altri impegni che si sobbarcano, con dei redditi più bassi. Nel complesso, il loro reddito è inferiore di ben il 33% rispetto a quello degli uomini e questo nonostante lavorino lo stesso numero di ore!

Di conseguenza, il lavoro di molte donne oggi porta a pensioni indegnamente basse. E con la proposta parlamentare di aumentare l’età di pensionamento, la rendita AVS mediana diminuirebbe di altri fr. 1’200 all’anno. Un vero furto! Per marcare questo taglio il Gruppo ha presentato una nuova banconota: “meno 1’200.- Fr “ come il taglio delle rendite a danno delle donne. Fintanto che sono solo le donne a pagare questa riforma non si può che dire NO!