In Svizzera ora le donne vogliono dei risultati!

Dopo lo sciopero delle donne del 14 giugno 2019 il movimento continua, come dimostrato con le manifestazioni contro la violenza sulle donne tenutesi in novembre. Ora i diversi collettivi regionali stanno preparando le azioni per il prossimo 8 marzo, che cadrà di domenica e sarà quindi un’occasione per ribadire l’importanza fondamentale del lavoro domestico, educativo e di cura compiuto quotidianamente dalle donne.

A livello parlamentare federale e cantonale il dibattito sulla parità è vivace, in particolare per quanto riguarda la conciliazione famiglia-lavoro, ma le proposte sono troppo timide e la loro concretizzazione troppo lenta. E i datori di lavoro del settore pubblico sono pure in ritardo: malgrado le numerose rivendicazioni sindacali sono ancora troppo pochi i passi avanti concreti. La lotta deve continuare!
Congedo paternità
In settembre il Parlamento federale ha approvato un congedo parentale di "sole" due settimane invece delle quattro chieste dall’iniziativa popolare. Nonostante ciò un comitato interpartitico di stampo borghese ha lanciato un referendum, giudicandolo troppo caro per l’economia svizzera!

Congedo parentale
Metà dei paesi dell’OCSE prevedono un congedo maternità e parentale di 43 settimane. La Svizzera, con le sue 14-16 settimane è davvero indietro! Già nel 2007 il Sindacato VPOD chiedeva un insieme di misure comprendenti un congedo maternità di 6 mesi, un congedo paternità di 2 mesi e un congedo parentale di 1 anno da suddividere tra i due genitori. Un’iniziativa popolare verrà lanciata a breve su questo tema. Per il Sindacato il modello minimo da seguire è quello sviluppato dalla Commissione federale per le questioni familiari (COFF,
Congedo parentale e indennità parentale, Berna, 2018): 38 settimane di congedo, di cui 14 di congedo maternità, 8 di congedo paternità e 16 di congedo parentale da ripartire tra i genitori.

Congedo per figli/congiunti ammalati
Il Parlamento federale ha approvato lo scorso dicembre la legge federale concernente il miglioramento della conciliabilità tra attività lucrativa e assistenza ai familiari. In Svizzera i parenti che curano i congiunti effettuano 80 milioni di ore all’anno, per un totale di 3,7 miliardi di franchi: anche dal profilo finanziario la legge, che costa 250 milioni di franchi, è molto modesta. Il perno della legge sono le 14 settimane di congedo pagato all’80% sull’arco di 18 mesi per la cura di figli gravemente ammalati o feriti: la durata del congedo è esigua, se si considera che vi sono casi di bambini malati di leucemia che necessitano di 2 anni e mezzo di cure per guarire. La legge prevede pure dei congedi per la cura di congiunti ammalati e figli ammalati in modo non grave, plafonati tuttavia ad un totale di 10 giorni annui. Va considerato che per quanto riguarda i figli, il coniuge e il partner registrato l’attuale legge federale sul lavoro è migliore, in quanto prevede 3 giorni di congedo pagato per malattia del congiunto, anche se questa disposizione spesso non viene applicata dai datori di lavoro con contratti di diritto pubblico (sostanzialmente non soggetti alla legge sul lavoro).

Rivendicazioni VPOD per la parità

1. Rivalutazione salariale delle funzioni e mestieri femminili.

2. Internalizzazione del personale di pulizia, composto prevalentemente da donne (spesso migranti) nello Stato o nelle istituzioni sussidiate.

3. Riduzione del tempo di lavoro per uscire dalla trappola del tempo parziale e per condividere il lavoro non remunerato.

4. Basta con la flessibilità a profitto del datore di lavoro! Orari di lavoro compatibili con la vita privata e famigliare!

5. Il tempo di lavoro domestico va riconosciuto dalle assicurazioni sociali.

6. ll settore pubblico deve avere un congedo maternità di 6 mesi, un congedo paternità di 2 mesi e un congedo parentale pagato di 2 mesi (anche in caso di adozione e di genitori dello stesso sesso).

7. Spazi e orari di lavoro adatti alle donne incinte e che allattano; sostituzione sistematica di tutte le donne in congedo maternità.

8. No all’aumento dell'età pensionistica delle donne, pensionamento a 60 anni nel settore sanitario, orari di lavoro flessibile per le persone oltre i 55 anni.

9. Utilizzo del linguaggio epiceno, campagne di sensibilizzazione sul rispetto delle donne e delle persone LGBTIQ (sia sui posti di lavoro sia a scuola), prevenzione e tolleranza zero del sessismo e delle molestie sessuali.

10. Abiti da lavoro adatti alle donne che svolgono mestieri maschili, docce e spogliatoi separati, misure di sicurezza per il personale femminile nei luoghi di lavoro sensibili (soprattutto per le lavoratrici impiegate di notte).