Basterebbe un solo motivo per alzare la voce. Uno per ogni donna, uno per ogni storia. Uno per ogni affronto subito. Giusto allora che le voci delle donne si alzino per esprimere una collera collettiva. Ogni ora, ogni giorno. Per dire basta a molteplici forme di discriminazioni. Per denunciare abusi, violenze, molestie. Per scardinare comportamenti sessisti. Per unire le parole liberate in una unica voce e rivendicare pienamente: pari opportunità, uguaglianza, giustizia, rispetto, libertà, autodeterminazione. A casa propria. Nel mondo intero.
Il movimento femminista è diventato una cassa di risonanza per tutti i conflitti sociali, tessendo alleanze che rompono le gerarchie patriarcali, costruendo complicità tra le lotte, elaborando nuove pratiche e linguaggi per l’emancipazione.
Per rimettere al centro la questione dirimente dei diritti e dell’uguaglianza, in Svizzera le donne sciopereranno il 14 giugno 2019. E per lo stesso motivo le donne di molti paesi si fermeranno l’Otto marzo, giornata internazionale della donna. Uno sciopero come forma di resistenza e contro tutti i tentativi di mettere a tacere, disciplinare, moralizzare - come sottolinea il collettivo NonUnaDiMeno - il grido altissimo di tutte quelle donne che più non hanno voce.
Violenza di genere dentro e fuori casa, dentro e fuori i luoghi di lavoro; femminicidio; esclusione; povertà; sessismo; molestie; precarietà; stereotipi; pregiudizi; controllo sociale; mercificazione del corpo delle donne; disparità salariali; gratuità del lavoro; mancato riconoscimento del lavoro di cura; sottomissione: sono solo alcuni capitoli del bollettino di guerra contro le donne nel mondo intero.
La risposta immediata è dunque lo sciopero globale. Per rivendicare una serie di diritti e per marcare in modo chiaro la congiunzione imprescindibile tra i diritti civili che nutrono la libertà di autodeterminazione delle donne e i diritti sociali in cui la libertà trova espressione concreta.
L’Otto marzo sarà dunque l’occasione per esprimere piena solidarietà alle donne che nel mondo incroceranno le braccia, per lanciare lo sciopero delle donne in Svizzera il 14.06.2019 e per riprenderci l’Otto marzo, trasformato in “festa” della donna per meri fini commerciali. Riducendo l’Otto marzo ad una data qualsiasi del calendario da sfruttare e banalizzare con buoni sconto e offerte speciali.
L’Otto marzo è un giorno che dovrebbe richiamare la resistenza contro le ingiustizie, le oppressioni, le discriminazioni. Che sono esattamente al centro delle lotte che hanno dato vita, all’inizio del Novecento, all’Otto marzo. E che negli anni Settanta era considerato un giorno di lotta rivoluzionaria. Perché il Movimento di liberazione della donna questo ha fatto: ha avviato una vera rivoluzione nelle relazioni e nel paradigma sociale e culturale.
A chi rivuole riportare indietro le lancette dell’orologio, noi rispondiamo che indietro non si torna. E che il tempo delle discriminazioni è scaduto.