Bambini che fino a pochi mesi prima erano alle scuole elementari, già all’inizio della prima media vengono messi sotto pressione perché di lì a poco dovranno essere suddivisi in A e B, e da subito devono “darsi da fare” per puntare al livello A…
Tutto sbagliato. Il tempismo, l’obiettivo, persino il nome che è stato dato: livelli A e B… Altro che “corso di Base” e “corso Attitudinale”: chiamandoli A e B, quello che rimane è un mero giudizio di valore, per cui c’è chi è “da serie A” e chi “da serie B”.
Assurdo, soprattutto pensando che tale giudizio è riferito unicamente a Tedesco e Matematica. Una scelta quanto meno discutibile, se non addirittura arbitraria.
Molte famiglie affrontano difficoltà e costi economici per lezioni private. Per cosa? Stiamo parlando della scuola pubblica obbligatoria.
È troppo presto, lo dice la scienza, per pretendere che dei giovanissimi riescano a proiettarsi nel futuro, ad avere una coscienza di quello che vorranno “fare da grandi”.
Alla ricerca spasmodica del livello A, per “tenersi aperte le porte”, molti ragazzini vivono gli anni delle medie con disagio, stress, preoccupazione. Infelicità. Non è giusto.
Con l’iniziativa “Basta livelli nella scuola media” diamo una risposta concreta a tutte quelle famiglie, genitori e figli, che subiscono ripercussioni a causa di un sistema che non ha ragione d’essere.
Tamara Merlo, granconsigliera Più Donne
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