Rispetto a tutto il settore sociosanitario un tempo massimo di 22 anni di sviluppo di carriera è molto: ma nel precedente CCL non vi erano limiti temporali e questa norma va nella giusta direzione, che è quella di permettere alle salariate ed ai salariati di poter avere un minimo di garanzie sulla crescita del proprio salario.
Purtroppo a livello di implementazione della norma del CCL 2023 le cose non vanno certo come una lettera alla posta. Alcuni datori di lavoro infatti ritengono che i 22 anni debbano essere calcolati non a partire dal momento dell’assunzione del dipendente, ma a partire dall’entrata in vigore dell’attuale CCL, ossia 1.1.23. Sarebbe una beffa! Un dipendente assunto nel 2003 potrebbe aspettare 40 anni per arrivare al massimo della carriera prevista dal CCL! Ovviamente i sindacati insistono sul fatto che il calcolo dei 22 anni debba essere fatto dal momento dell’assunzione del dipendente. Ricordiamo che la scala salariale del CCL prevede 15 aumenti annui. Dunque indicando nel CCL che la carriera deve essere conclusa entro 22 anni i datori di lavoro hanno già un ampio margine di manovra: ben 7 anni durante i quali è possibile decidere che il salario individuale non progredisce con un aumento annuo.
Siamo assolutamente convinti della necessità di rendere più attrattivo dal punto di vista salariale il settore delle Cliniche private rispetto agli altri attori del mondo sociosanitario ticinese. Speriamo che la Commissione Paritetica delle Cliniche private riesca a risolvere il problema al più presto. Non è possibile infatti scontentare ulteriormente il personale delle Cliniche. Naturalmente il Sindacato VPOD Ticino continuerà a battersi per uniformare sempre più le condizioni di lavoro sull’intero settore sociosanitario.