Miliardi per mega-autostrade e tagli sul personale?

Da: Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

Nel mese di settembre il Consiglio federale ha presentato un programma di risparmi “lacrime e sangue” di 3,5 miliardi di franchi annui dal 2027 e di 4,5 miliardi all’anno dal 2030, agendo sulle uscite (con risparmi sul personale) e sulle entrate (tassando maggiormente i prelievi del secondo e terzo pilastro). In questo contesto preoccupante, che rischia anche di scaricare costi dalla Confederazione ai Cantoni, il 24 novembre il popolo svizzero vota sul decreto federale del 29 settembre 2023 relativo alla Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali.

Miliardi per mega-autostrade e tagli sul personale?

La lobby delle auto ha prevalso in Parlamento: le autostrade svizzere saranno ampliate con investimenti pari a quasi 5 miliardi di franchi. I progetti previsti sono in contraddizione con la protezione del clima e porteranno più traffico nelle città interessate. In Ticino particolarmente contestato è il progetto Polume (Potenziamento Lugano Mendrisio), che rischia di accrescere anziché diminuire il traffico su autostrade e strade cantonali, determinando il collasso stradale del Mendrisiotto e del Luganese. Questo progetto di quasi 5 miliardi indubbiamente danneggia il clima perché sarà emesso più CO2. E come sempre accade, le nuove corsie autostradali saranno di nuovo sovraccariche tra qualche anno.

La crisi climatica è la più grande sfida del nostro tempo. Il traffico automobilistico ha un impatto importante: è infatti responsabile di circa un terzo delle emissioni di CO2 in Svizzera. L’ampliamento delle autostrade è quindi sbagliato. Per proteggere il clima, dobbiamo invece rafforzare il trasporto pubblico e non buttare via soldi per mega-autostrade, che saranno ben presto intasate. Il Consigliere federale UDC Rösti vuole addirittura spendere un totale di 35 miliardi di franchi per le autostrade entro il 2050: soldi che invece vanno usati per la protezione del clima, la parità di genere ed il rafforzamento del potere d’acquisto della popolazione.