Interrogativi sulla nuova legge delle scuole dell'obbligo

Da: Giulia Petralli, sindacalista VPOD Ticino

Il 29 marzo il Consiglio di Stato ha licenziato il messaggio 8269 concernente la nuova legge delle scuole dell’obbligo (LSO). La nuova LSO, che ora sarà esaminata dal Parlamento, vuole creare una base giuridica rivista, unitaria e completa per scuola dell’infanzia, scuola elementare e scuola media.

Interrogativi sulla nuova legge delle scuole dell'obbligo

La nuova LSO, richiamando l’Accordo intercantonale sull’armonizzazione della scuola obbligatoria (Concordato HarmoS), sostituirà la Legge sulla scuola dell’infanzia e sulla scuola elementare e la Legge sulla scuola media.

La nuova LSO vuole apportare anche alcuni cambiamenti di ordine pedagogico ed organizzativo:

• definizione dei requisiti per i direttori e vicedirettori degli istituti comunali;

• riconoscimento del docente di educazione fisica e del docente di educazione musicale (docenti speciali), non pienamente riconosciuti nella legislazione attuale;

• riconoscimento definitivo delle unità scolastiche differenziate;

• riconoscimento definitivo delle sezioni di primo ciclo (oggi “classi HarmoS);

• modifica delle norme sulla dimensione delle sedi di scuola media (minimo 200 allievi e massimo 500, con possibilità di deroga);

• impostazione del progetto di superamento dei corsi attitudinali e di base nel secondo biennio di scuola media (che avverrà solamente una volta noti i risultati della sperimentazione in corso).

Le competenze tra Cantone e comuni sono in fase di revisione nel modello “Ticino 2020” in diversi ambiti, tra cui quello delle scuole comunali. Il capitolo finanziario legato al modello Ticino 2020, quello più importante e oggetto di una lunga discussione tra Cantone e comuni, non è presente nella LSO, ma sarà oggetto di un futuro specifico messaggio.

Ruolo del Cantone
Secondo la LSO il Cantone mantiene la competenza di elaborare la politica scolastica per scuole dell’infanzia e scuole elementari, elaborando successivamente la strategia di implementazione. Il Cantone predispone inoltre gli strumenti di governo della “funzione di produzione”, di cui sono responsabili comuni: come ad esempio la formazione di base dei docenti e dei direttori/vicedirettori, l’autorizzazione all’insegnamento dei docenti (concessione, mantenimento, revoca) e l’autorizzazione per i direttori e vicedirettori (concessione, mantenimento, revoca).

Inoltre l’accreditamento degli istituti scolastici comunali avviene ad opera del Cantone sulla base di requisiti minimi stabiliti per legge, come la dimensione (2 su 3 dei criteri seguenti: 7 sezioni al minimo, 150 allievi al minimo, popolazione di riferimento di almeno 2’500 abitanti), come pure il fatto di disporre di un direttore al 100 % con formazione adeguata e di un’infrastruttura scolastica conforme. Infine secondo la LSO il Cantone fa consulenza e monitoraggio tramite gli ispettorati e i servizi.

Ruolo dei comuni
Una novità della LSO concerne la soppressione della forma consortile per la gestione di un istituto scolastico (oggi ci sono ancora tre i consorzi scolastici: Alto Malcantone, Alto Vedeggio e Bassa Vallemaggia). In sostituzione dei consorzi scolastici un Comune dovrà assumere il ruolo di Comune sede e regolare con gli altri Comuni i dettagli in una convenzione.

Secondo la LSO i comuni possono come oggi scegliere in autonomia i docenti titolari, di materie speciali, di appoggio e i supplenti da assumere. E possono inoltre assumere in proprio altre risorse pedagogiche, amministrative o di supporto necessarie al corretto funzionamento dell’istituto scolastico. Infine le regole per l’edilizia scolastica sono ora lasciate ai Comuni.

Valutazione sindacale
Nell’ultimo comitato dei docenti VPOD si è rilevato che la LSO non ha alcun criterio per quantificare le risorse amministrative e di supporto che i comuni devono avere per gestire bene una scuola comunale. Non vi sono nemmeno criteri per la gestione della vita scolastica (escursioni, uscite didattiche, scuola fuori sede), per la progettazione dell’insegnamento, per progetti di istituto, materiali e mezzi didattici, per la formazione continua dei docenti di nomina comunale (entro un monte ore stabilito e su richiesta della direzione di istituto) e per l’edilizia scolastica. C’è quindi il rischio di disparità di trattamento tra gli allievi dei vari Comuni.

Un tema che preoccupa il Sindacato è pure quello delle condizioni di lavoro delle risorse pedagogiche assunte in proprio dai comuni. In caso di cambiamento futuro (non oggetto della LSO, ma nell’ambito del modello Ticino 2020), che accolli i costi delle scuole comunali integralmente ai Comuni (soppressione del contributo cantonale), c’è il rischio che ogni Comune detti le proprie condizioni di lavoro ai docenti, creando disparità di trattamento tra docenti. Sarà importante ora effettuare dei momenti di ulteriori di approfondimento sulla LSO con le colleghe e i colleghi delle scuole comunali.