All’insegnamento per materia si sostituisce un insegnamento orientato all’acquisizione di competenze operative in situazioni professionali frequenti. Il timore di uno scadimento della formazione culturale degli apprendisti è emerso anche nell’incontro intersindacale di riflessione del 5 ottobre, organizzato da VPOD, OCST e MdS. Alcune/i docenti direttamente toccati hanno espresso il loro disagio per le modalità d’implementazione del cambiamento e la loro preoccupazione per le/gli apprendisti. Come ha indicato il ricercatore Gianni Ghisla l’unica via è cercare di ritagliare degli spazi di manovra per attutire gli effetti delle decisioni federali, che hanno portato a questa impostazione molto discutibile in tutti gli ambiti della formazione professionale, ma ormai inarrestabile fino a che ci sarà un ripensamento critico e profondo a livello accademico e di organizzazioni del mondo del lavoro.
Alcuni dati sulla situazione ticinese
La risposta governativa all’interrogazione Petralli ovviamente non può ovviare il difetto nel manico della riforma, ma fornisce alcuni dati, ritenuto che per fortuna i docenti non hanno subito rilevanti perdite di ore (occorrerà vegliare sindacalmente su questo aspetto nei prossimi anni).
La riforma della formazione professionale commerciale coinvolge circa 1’300 giovani che iniziano la formazione nell’anno scolastico 2023/2024, di cui attualmente 843 nei Centri professionali commerciali e 435 alla Scuola cantonale di commercio. È inoltre coinvolta la scuola privata Istituto Sant’Anna e Scuole associate, che offre un percorso formativo che porta all’attestato federale di capacità d’impiegato/a di commercio. Le scuole cantonali toccate dal cambiamento sono i Centri professionali commerciali di Bellinzona, Chiasso, Locarno e Lugano, la Scuola per sportivi di élite di Tenero, la Scuola cantonale di commercio di Bellinzona.
Complessivamente sono stati coinvolti e formati un centinaio di docenti. La Divisione della formazione professionale, attraverso la Sezione della formazione commerciale e dei servizi, ha coinvolto nel processo di cambiamento tutte le direttrici e i direttori, attraverso la partecipazione a gruppi di lavoro, incontri e momenti di informazione e approfondimento. Ogni Direzione d’istituto ha organizzato in autonomia la comunicazione ai docenti secondo le tempistiche ritenute corrette e provveduto al loro inserimento nelle formazioni specifiche organizzate in collaborazione con la Scuola universitaria per la formazione professionale (SUFFP). Tuttavia per quanto la Scuola cantonale di commercio al Sindacato VPOD risulta che al momento della risposta governativa l’organizzazione della formazione non era ancora a implementata.
Il cambiamento nelle sedi è accompagnato da coordinatori e capi gruppo, con ore di sgravio finanziate dal monte ore cantonale. I coordinatori hanno il compito di accompagnarne l’implementazione, fornire un supporto in casi di necessità, discutere insieme agli altri coordinatori delle altre sedi eventuali soluzioni da condividere a livello cantonale, discutere con il gruppo direttori eventuali problemi e relative soluzioni. I capi gruppo sono responsabili della messa in opera di una o più competenze operative, consigliano ed aiutano i colleghi di materia, coordinano il lavoro e le attività della competenza operativa di cui sono responsabili durante l’anno scolastico, fanno da collegamento con i coordinatori.