Lunedì 21 novembre sono iniziate le discussioni tra i tre Sindacati e una delegazione del Governo (formata dagli on. Bertoli, Gobbi e Vitta) per definire una proposta consolidata da parte del datore di lavoro (Canton Ticino ed altri enti affiliati all’IPCT), che impedisca una perdita del 20% del valore delle pensioni, dopo che vi è già stata una perdita del 20% nel 2013 (ciò che porterebbe quindi ad una perdita inaccettabile del 40% in una ventina d’anni).
Ricordiamo che tutti i partiti di Governo sono rappresentanti nel Consiglio d’amministrazione dell’IPCT, per cui tutti i partiti di Governo devono avere in chiaro il fatto che le attuali condizioni previdenziali offerte dall’IPCT sono inferiori a quelle delle altre casse pensioni pubbliche in Ticino: pertanto è chiaro che un referendum popolare volto ad affossare ogni misura di compensazione a carico del datore di lavoro sarebbe ingiusto ed andrebbe ad impoverire una generazione intera dei 17'000 assicurati all’IPCT, nuocendo pure all’economia del Cantone.
I Sindacati OCST, SIT e VPOD intendono battersi su più piani per tentare di risolvere questo grosso problema!
OCST, SIT e VPOD hanno concordato la seguente presa di posizione in 3 punti.
- I Sindacati OCST, SIT e VPOD sosterranno la mobilitazione di piazza del 14 dicembre delle assicurate e degli assicurati IPCT, organizzata dalla Rete delle pensioni contro il prospettato taglio del 20% delle pensioni.
- I Sindacati OCST, SIT e VPOD consulteranno i loro organi sindacali per decidere il lancio congiunto di un’iniziativa popolare per finanziare un piano di compensazione in grado di annullare la diminuzione del 20% del tasso di conversione per il calcolo delle rendite e fare da contraltare al ventilato lancio di un referendum contro le misure di compensazione.
- I Sindacati OCST, SIT e VPOD invitano i 5 rappresentanti del Cantone e degli altri datori di lavoro nell’IPCT, di cui 4 sono stati nominati dai 4 partiti di Governo (Lega, PLR, Centro e PS), ad intervenire presso il Governo e presso i gruppi parlamentari di riferimento, per convincerli ad accettare un piano di compensazione che sia ampiamente sostenuto da parte del Parlamento.