In Ticino crescono anche la precarietà dell’occupazione, la povertà, le disparità nella distribuzione della ricchezza, i ritardi nel raggiungimento della parità di genere. Non a caso aumenta il numero di giovani che emigrano oltralpe per trovare condizioni retributive di livello svizzero.
L’assemblea del Sindacato VPOD Ticino ha pertanto deciso di organizzare delle azioni di mobilitazione e di sviluppare delle iniziative rivendicative:
- per concretizzare i miglioramenti delle condizioni di lavoro del personale del settore sociosanitario (vedi manifestazione cantonale del 29 maggio)
- per i 4'000 fr. al mese al minimo nel settore pubblico e sussidiato, come chiesto dall’iniziativa popolare del 2012 dell’Unione sindacale svizzera
- per il potenziamento degli assegni figli e di formazione
- per difendere il personale “giovane” affiliato alla cassa pensioni cantonale (IPCT), ossia quello in primato dei contributi (le cui rendite sono minacciate da una riduzione del 40% rispetto alle rendite in primato delle prestazioni)
- per la creazione di un Ufficio per la parità di genere in Ticino, per il varo di norme relative all’equilibrio di genere sulle liste elettorali e per la fissazione di criteri minimi di equilibrio di genere nei vertici delle amministrazioni e degli enti pubblici
- contro le esternalizzazioni e privatizzazioni, che incrementano le cattive condizioni di lavoro e indeboliscono i servizi pubblici (in particolare rischio di liberalizzazione del mercato elettrico, rischio di privatizzazione di Postfinance e servizi di pulizia degli enti pubblici e sociosanitari)
- per il consolidamento delle istituzioni culturali eccellenti, in particolare del finanziamento di Cantone e Comuni a favore dell’Orchestra della Svizzera italiana.
L’assemblea infine esprime il proprio pieno appoggio alle manifestazioni in atto contro il surriscaldamento climatico, convinta che gli enti pubblici e sussidiati debbano agire con forza e determinazione a sostegno di una rapida transizione ecologica dell’economia e della società.