Ne risentono negativamente le attività e i lavori di ricerca, che le/gli studenti e ricercatrici/ricercatori devono eseguire.
Vi è il rischio di rinviare o paralizzare lavori di dottorato, bachelor, master e stages pratici. La chiusura di archivi, la limitazione degli orari di biblioteche e laboratori, la limitazione dei contatti, l’annullamento di seminari, il divieto di fare viaggi internazionali, ecc. hanno ostacolato il lavoro scientifico.
Specialmente per le/gli studenti al termine degli studi ci sono difficoltà a consegnare i lavori nei termini regolamentari.
Il medesimo problema si pone per le ricercatrici e i ricercatori, che hanno dei progetti in corso essenziali per il proseguimento della loro carriera: occorre tener contro che l’80% di loro hanno contratti a termine.
Per questo i sindacati svizzeri degli studenti e del personale universitario chiedono di prolungare di un anno i tempi per concludere gli studi e di prolungare di un anno i contratti a termine delle ricercatrici e dei ricercatori. Borse di studio e mezzi finanziari devono essere di conseguenza ricalibrati.
Il segretario VPOD Ticino con un’interpellanza ha chiesto pertanto al Consiglio di Stato:
1.come si pone il problema dei ritardi negli studi universitari e nella ricerca presso USI/SUPSI/ASP in Ticino a seguito della pandemia?
2.Può indicare se USI/SUPSI/ASP intendono allungare i termini per la conclusione degli studi da parte delle/degli studenti e prolungare i contratti a tempo determinato di ricercatrici/ricercatori?
3.Intende prolungare la durata minima del ciclo di studi per i beneficiari di assegni di studio (v. art. 13 Legge sugli aiuti allo studio)?