2 x NO alla pericolosa iniziativa “Basta tasse e basta spese!”
Il Comitato SOS sanità, socialità e scuola ha sempre difeso le condizioni quadro del settore dalle minacce di tipo finanziario.
L’ultima battaglia fu la raccolta di ben 12'500 firme contro la legge che tagliava i sussidi alla sanità, socialità e scuola: il Comitato vinse nella votazione popolare del 12 marzo 2006, che respinse i tagli.
Negli ultimi anni il Comitato ha sostenuto varie azioni volte a migliorare le condizioni di lavoro e la qualità nel settore delle cure e della scuola.
2 x NO al referendum finanziario obbligatorio
Il 26 settembre 2021 ci attende un’altra votazione sulla quale dobbiamo dire la nostra per impedire che si blocchino i tanto attesi miglioramenti nel settore sociosanitario e nella formazione.
L’iniziativa “Basta tasse e basta spese; che i cittadini possano votare su certe spese cantonali” è molto pericolosa, perché sottoporrà al voto obbligatorio popolare ogni aumento di spesa e ogni investimento che superi un determinato limite, ostacolando il processo di approvazione degli investimenti necessari allo sviluppo cantonale e l’approvazione di aumenti di spesa nel campo sociale, sanitario e formativo.
Naturalmente l’iniziativa per l’introduzione del referendum finanziario obbligatorio nella Costituzione ticinese è molto strabica: non prevede il referendum obbligatorio in caso di sgravi fiscali, che diminuiscono risorse del Cantone per gestire i servizi sanitari, sociali e formativi importanti per la popolazione.
Effetti pesanti sul settore sociosanitario e della formazione
Questa iniziativa ha il chiaro scopo di frenare il già difficile processo decisionale per il varo di investimenti e per il finanziamento dei miglioramenti dell’intervento sociale, sanitario e formativo del Cantone.
Si pensi al fatto che assicurare un limitato miglioramento nelle condizioni di lavoro presso l’Ente ospedaliero cantonale, le case anziani e in altri settori sociosanitari implica una crescita della massa salariale di almeno due decine di milioni di franchi annui per 4 anni (e più).
Per farle entrare in vigore bisognerebbe passare sempre voto del popolo, come pure ogni volta si dovrebbe passare davanti al popolo se si facessero interventi minimamente consistenti a favore della qualità della scuola o del miglioramento del tenore di vita delle persone in difficoltà finanziarie.
Votare due volte NO
Per respingere questo meccanismo perverso occorrerà votare 2 x NO il prossimo 26 settembre:
1) No al testo costituzionale elaborato conforme all’iniziativa, che prevede come limite una spesa unica (investimento) superiore a 20 milioni di franchi o una spesa annua superiore a 5 milioni di franchi per almeno quattro anni.
2) No al controprogetto costituzionale elaborato dalla maggioranza del Parlamento, che prevede come limite spesa unica superiore a 30 milioni di franchi o una spesa annua superiore a 6 milioni di franchi per almeno quattro anni (il voto deve essere chiesto da 1/3 dei deputati presenti, al minimo 25 deputati).
Allegati:
Luzia Mariani-Abächerli ASI_2XNO all'obbligo del referendum finanziario in Ticino