La popolazione, contrariamente alla maggioranza dei politici, riconosce le competenze e le prestazioni eccezionali del personale sanitario e non si accontenta di applaudirlo. Ma che fare ora dopo il successo dell’iniziativa costituzionale federale?
Innanzi tutto il Sindacato VPOD chiede di negoziare misure immediate per migliorare le condizioni di lavoro e salariali in tutta la Svizzera:
- negli ospedali, nelle case anziani e nelle cure a domicilio;
- per tutto il personale: curanti diplomati e non, tecnici di analisi biomediche, tecnici di radiologia, soccorritori, personale di pulizia, ecc.
La pandemia ha messo in evidenza drammaticamente i difetti del sistema sanitario svizzero, difetti che devono essere corretti in modo urgente. Il sistema di finanziamento forfettario introdotto nel 2011 è un fallimento: la concorrenza tra gli ospedali ha accelerato l’intensificazione dei ritmi di lavoro del personale ospedaliero, portando al fatto che quest’ultimo ha sempre meno tempo per i pazienti, in quanto viene assorbito da tutta una serie di altre attività. In questo contesto di sovraccarico lavorativo numerosi operatori sanitari finiscono per avere un esaurimento (burn out) dopo alcuni anni e abbandonano l’ambito sanitario. È inutile formare più giovani in ambito sanitario se tanti di loro gettano la spugna dopo qualche anno, perché delusi e spossati. Il sistema di finanziamento forfettario ha inoltre dato un netto vantaggio a quelle cliniche e a quei servizi di cure a domicilio profit, che per realizzare utili intercettano pazienti redditizi, applicando condizioni di lavoro precarie e speculando sulla qualità delle cure.
Pertanto il Sindacato VPOD chiede che le regole di finanziamento vengano modificate, per fare in modo che il nostro sistema sanitario riempia la sua missione primaria di servizio pubblico. Basta privatizzazioni e basta ricerca del profitto nel settore sanitario!
