Il risultato che scaturì da queste posizioni fu l’obbligo per la SSR di finanziarsi parzialmente con la pubblicità, non più soltanto con il canone. Un indebolimento istituzionale, in contrasto con il principio di disporre di un servizio radiotelevisivo pubblico con il mandato, in particolare, di offrire ai cittadini un’informazione equilibrata. Secondo l’ASP, un obiettivo di alto valore, tenuto conto che il mercato dell’informazione è in gran parte dominato da potenti gruppi finanziari.
La proposta attuale di ridurre gli effettivi della SSR è quindi una continuazione della politica tendente a ridimenzionare l’importanza della SSR. I tagli lineari sono in contrasto con una strategia rivolta al futuro: potenziare la SSR, nell’ottica anche dello sviluppo delle nuove tecnologie.
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Diego Scacchi, presidente, 091 743 39 66
Graziano Pestoni, segretario, 079 456 99 44